martedì 10 settembre 2013

Ascanio Celestini: a cosa servono gli intellettuali

Questa è la storia di un erbivoro. Un detenuto condannato alla reclusione fino al giorno 99 del mese 99 dell’anno 9999. «Fine pena mai», come una ghigliottina al rallentatore.

Prima che cada anche la sua testa, l’erbivoro si affaccia alla finestra della Storia per scrivere un discorso: le parole dei primi eroi del Risorgimento, entrate di soppiatto tra i muri della cella, ne hanno spalancato le porte al vento con una sconvolgente carica eversiva.

«Quand’è che il furto di una mela diventa un reato? C’è un limite? C’entra con la qualità della mela? La statua della giustizia davanti al tribunale ha una bilancia in mano, ma entrambi i piatti sono vuoti. Non è una bilancia per pesare la frutta».
Ascanio Celestini

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