In
un batter d'ali si esprime tutto.
O
lo capisci o ti lasci abbandonare dentro il tempo.
Esiste
l'essenziale, il superfluo ed esisti tu.
Tu
non sei solamente un corpo che mi vive a fianco, provocandomi piacere
e dolore; tu sei l'oltre. Quel qualcosa in più che mi aspettavo fin
dall'adolescenza, quel qualcosa in più che ho sempre saputo,
esistere. Ed io l'ho trovato, in te. Ne sono ancora certo.
Tu
non sei una mancanza, una carenza, un riempimento dell'opera; tu sei
la centralità, il soggetto che la luce colpisce.
Eppur...
come si conviene nella vita moderna, tutto questo non basta per
recare felicità. Eppur... tu non sei moderna, mi dicesti: "Io
catalogo libri antichi".
"Ecco"
pensai, più antico di me, cosa potrebbe amare.
E
ti ho amata, Dio solo non sa, quanto ti ho amata, ma io sì, e ancora
sono qui a patire degli eccessi del mio amore. Perchè tu non lo
capisci, il mio amore, ed io ne soffro. E tu ne soffri. Ma non ne
soffriamo insieme. Sempre lontani, sempre separati.
Io
vorrei, in uno slancio da funambolo, rimanere sospeso, con te, sopra
la nostra sofferenza, e mostrarti finalmente, quel che c'è.
Ma
tu sei disposta a vederlo?
Tu
sei in grado di starmi vicino?
Tu
sai amare al di la di quello che pensavi di voler amare?
Io
sono qui, quando vuoi, fatti vedere.
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