venerdì 15 febbraio 2019

DELUSO


Mi hai deluso, certo che mi è stato detto.
Per lo più donne, accortesi che non ero come loro pensavano. Ci sono state volte in cui non mi è stato detto, ma comunque era facile da percepire.
Ci sono state almeno due volte in cui ero d'accordo con loro, quel mio gesto, quel comportamento inadeguato era giusto che le avesse deluse.
Ma che dire, non è facile rimanere a lungo ciò che si aspettano gli altri, loro non ci pensano, ma siamo diversi.
Io faccio sempre un po' fatica a vergognarmi o pentirmi di ciò che ho fatto. Mi dovrei vergognare e pentirmi spesso, ma col tempo, ad oggi, ho imparato ad accettarmi molto. I gesti che compio sono io a farli, e anche quelli che potrebbero causare conseguenze sgradevoli, quelle che mi porterebbero sul patibolo dell'amore, e non solo, piano piano ho imparato ad accettarli.
Io senza la vostra delusione, sarei lo stesso?
Certo che si!
E voi?
Mi volete bene ancora, lo stesso?

Per salvarsi bisogna perdersi, cadere, farsi male, diceva qualcuno.
Dipende sempre da quanto ti fai male e da quanti amici hai vicino per lasciarti aiutare a rialzarti.
Dipende da tua moglie, dai tuoi figli, dai tuoi genitori, dal cane del vicino e dalla rosa che sta sbocciando giù in cortile. Dipende da questa primavera che si sta affacciando.
Dipende dagli insetti, che ho letto oggi in un articolo, ce ne sono sempre meno, molti meno, e ciò non va bene. Come molte altre cose.
Come io che ubriaco, voglio smettere di bere.
Come io che sono così fragile che mi sono rotto le palle di mostrarmi duro.
Mi voglio rompere e frantumare in tantissimi pezzi così che chiunque ne possa prendere uno e ricordarsi di me e ogni tanto poter dire, col sorriso sul volto, con lo sguardo rivolto oltre la finestra, mi hai deluso ma ti ho voluto sempre bene.
Ed infine stringendo forte quel pezzo di me dentro la mano, inciderle il palmo e farne uscire una goccia di sangue, senza che lei se ne sia accorta.

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