mercoledì 9 ottobre 2013

IL FASCINO DI

 Edgar Allan Poe

Il fascino di Edgar Allan Poe
Articolo di
Scritto il 8 ottobre 2013
Edgar Allan Poe non ebbe per nulla una vita facile: morì a soli quaranta anni in circostanze oscure, venne infatti trovato ai bordi di una strada di Baltimora senza i propri vestiti ed in preda al delirio; ma andiamo con ordine.
Nacque a Boston nel 1809, i suoi genitori lo lasciarono prestissimo solo al mondo, fortunatamente, però, una ricca famiglia di Richmond, la famiglia Allan da cui prese parte del proprio cognome, lo accudì egregiamente. Il fanciullo dimostrò sin da subito una spiccata intelligenza fuori dalla norma, Edgar era dotato di una mente superiore, era appassionato alla musica e alla poesia, di cui adorava soprattutto la musicalità, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “jingle man”, un pubblicitario ante litteram, insomma.
Gli venne data un’educazione britannica, nel frattempo, infatti, egli si trasferì in Inghilterra con tutta la famiglia Allan, solo all’età di undici anni ritorno negli USA, dove iniziò il suo straordinario e singolare cammino: da questo momento la personalità di Poe sembrò esplodere, venne allontanato dalle scuole, si innamorò follemente della madre di un suo compagno di studi, andandola a trovare anche sopra la sua tomba dopo la morte, nel frattempo iniziarono i debiti di gioco per poi arrivare alla rottura con il padre, inesorabile perché da lì non ci fu mai piu riconciliazione: Poe divenne così povero da dover avvolgere il corpo della moglie, la cugina che aveva sposato, nel suo stesso lenzuolo da corredo. I problemi di alcolismo si acuirono.
Naturalmente il risvolto della medaglia non tardò a mostrarsi, ed il successo fu precorso da amicizie come quella di Kennedy, con il quale Poe si scriveva sovente; tra il 1837 e il 1838 diede vita alla “Storia di Arthur Gordon Pym”, che venne pubblicato nel 1838: si tratta di uno dei suo libri più famosi, e tra i più rappresentativi della sua narrativa del terrore.
Nel 1840 pubblicò a Filadelfia “La caduta della casa degli Usher”, “Morella”, “William Wilson”, “La cometa” e “La conversazione di Eiros e Charmion:” ed una prima raccolta de “I racconti del grottesco e dell’arabesco”.
Nel 1841, per il Gift ed il Graham’s Magazine, scrisse “Eleonora” e “Autografia”, “Studi letterari e critici su scrittori contemporanei”, “Il ritratto ovale”, “La vita della morte”, “La maschera della morte rossa”. Scrisse inoltre “I delitti della rue Morgue”, considerato da molti il racconto capostipite del genere poliziesco. In esso compare per la prima volta il personaggio del detective criminologo Auguste Dupin, antesignano di tutta una sfilza di investigatori che culmineranno nel “maestro” Sherlock Holmes.
“Lo scarabeo d’oro “(1843), che ottenne grande successo, e “Il corvo e altre poesie” (1845) e “Il gatto nero” (1843) gli diedero la celebrità, era all’apice del successo e, come accade spessissimo, quando ci si trova molto in alto la caduta è quasi inevitabile e dolorosa.
La morte di Poe è perfettamente in linea con il suo stile, sembra vivere una suo stesso racconto, dalle trame preudo-gotiche e dagli influssi fortemente psicologici, il tutto completato da una punta di intrigo da giallo.
Chissà se, quando lo ritrovarono sporco e delirante, avrebbe mai potuto immaginare di essere un modello per personalità come Baudelarie e Magritte, apparire con le sue poesie nella scena del film “Il Corvo” ed essere il maggiore ispiratore degli ambienti di Tim Burton per le sue creazioni.
Tutto questo non ci sarà dato mai di saperlo, eppure una cosa è sicura: personaggi come Edgar Allan Poe serbano nel loro spirito, nelle loro storie, una potenza tale da poter scatenare in ognuno di noi forze oscure sin ora rimaste precluse, parlo di forze creative, nulla di demoniaco! Semplicemente sarebbe intelligente, una volta ogni tanto, metterci in discussione, in competizione con l’altra parte di noi stessi, questa è un’operazione scomodissima, lo sappiamo, e lo sapeva che lui, l’eterno sottovalutato Poe, signore del lato oscuro, maestro del recondito, creatore di distruzione.

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