domenica 5 maggio 2019

Paolo






Ti stai già preparando? Non è presto per portare Celeste a scuola?” Teresa era ancora distesa nella parte sinistra del letto, il lenzuolo era abbassato, faceva caldo. La canottiera bianca che indossava lasciava immaginare due abbondanti seni, ma non per Paolo, che li conosceva bene. Lui sapeva che erano abbondanti e molli, e gli piacevano così.
Oggi parto per Roma, non ricordi?” Paolo finì di allacciarsi le scarpe dando le spalle alla moglie, poi si alzò e la guardò in viso; la vide contrariata.
Perché ci vai?” gli chiese.
Paolo era indeciso, poteva incazzarsi o ripetere per la quarantesima volta la stessa cosa. Si scrollò di dosso il suo disagio e rimase zitto, aspettando.
Non sei obbligato, lo vedrai fra qualche giorno.” Continuò lei, grattandosi il naso.
Non mi sento per nulla obbligato” la voce di Paolo era arrabbiata, ma cercò di controllarsi. Si avvicinò all’uscio, doveva andare.
Ci voglio andare, ci voglio essere. Voglio essere lì quando sarà nuovamente libero. Voglio essere la prima persona che vede, lo voglio abbracciare, voglio… ma come cazzo fai a non capire?” Si lasciò andare in un profondo respiro, scosse la testa e la guardò negli occhi.
Stiamo andando tutti, tutti e tre, saremo lì, perché lui a bisogno di noi e noi non ci siamo mai scordati di lui. Non mi rovinare questo momento.” Paolo tastò i pantaloni per assicurarsi che ci fossero i fazzoletti, lì sentì nella tasca sinistra dei jeans.
Non ti capisco,” disse Teresa alzandosi dal letto “sono passati cinque anni, e quello che ha fatto? Non ti interessa?” Tirò su la tapparella. La luce inondò la stanza facendole socchiudere gli occhi.
Ora Paolo era incazzato.
Quello che ha fatto? Ma che cazzo dici. Ma stai scherzando?
Io vado, ci vediamo stasera.” Le si avvicinò, seppur di mala voglia e le diede un bacio sulle labbra. Lei non si mosse e non contraccambiò. Lo seguì fino in cucina dove lo guardò bersi un bicchiere d’acqua, poi lo guardò prendere, per precauzione, la giacca dall’attaccapanni e aprire la porta per uscire.
Ci sentiamo quando arrivo.”
Salutamelo.”
Paolo rimase fermo senza guardarla, stringendo la maniglia in ottone, sentiva il cane del vicino abbaiare. Si voltò verso Teresa e le sorrise, lei non ricambiò e si diresse verso il bagno, lui chiuse la porta e scese le scale.
...

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